CONTROLLO DEGLI INFESTANTI NELLE INDUSTRIE ALIMENTARI COME INTESO NELLE IFS PEST CONTROL VERSION 2
CONTROLLO DEGLI INFESTANTI NELLE INDUSTRIE ALIMENTARI COME INTESO NELLE IFS PEST CONTROL VERSION 2
Il filo conduttore di IFS Pest Control Guideline 2, è ridurre l’impatto ambientale associato al controllo degli infestanti nelle industrie alimentari, mediante la scelta di tecniche sostenibili e largo impiego della digitalizzazione.
Principale obiettivo dell’Integrated Pest Management (IPM), è tenere gli infestanti lontani dalle strutture alimentari per evitare di controllarli all’interno e ridurre l’impiego di biocidi, in sintesi massimizzare la prevenzione.
Secondo IFS l’industria della produzione alimentare deve, non solo garantire sicurezza alimentare in conformità alla normativa, ma deve farlo anche nella direzione di una maggiore sostenibilità ambientale e relativamente al controllo degli infestanti, ciò non può prescindere dall’attuazione di una strategia IPM.
L’IPM è una strategia di controllo degli infestanti basata sulla prevenzione, iniziando con l'identificazione delle fonti di infestazione, l'identificazione delle condizioni che possono favorire l’insediarsi delle infestazioni, il monitoraggio dell'attività degli infestanti e concentrando gli sforzi sul controllo delle condizioni che possono favorire le infestazioni.
L’IPM è una strategia di gestione di team tra il fornitore professionale di servizi di pest management e l’azienda, se non c’è questa alleanza l’IPM non può essere efficace.
Secondo IFS le energie impegnate nella gestione IPM devono essere allineate al seguente ordine decrescente di priorità: gestione e igiene → metodi di controllo fisici/meccanici → metodi di controllo biologici → impiego di biocidi, con l’obiettivo di ridurre i biocidi al minimo.
Biocide foot print, per dimostrare il raggiungimento degli obiettivi in termini di sostenibilità ambientale l’azienda deve prevedere un programma di riduzione dei biocidi.
Nei limiti dell’efficacia desiderata, la scelta dei biocidi deve dare la precedenza a quelli maggiormente selettivi, più sicuri rispetto alle specie no target, meno inquinanti per aria, acqua e suolo.
Il piano di pest management (PM) adottato, deve essere il frutto di una approfondita analisi dei pericoli e valutazione dei rischi conseguenti, condivisa tra fornitore professionale del servizio e azienda.
Il personale interno all’azienda alimentare deve essere addestrato in modo che sappia quali infestanti potrebbero verificarsi, come identificarli, dove potrebbero essere attesi, ecc. e sappia adeguatamente interagire con il fornitore professionale di servizi.
Relativamente all’impiego dei rodenticidi, il fornitore professionale di servizi e l’azienda devono valutare internamente, nell'ambito dell'analisi dei pericoli e della valutazione dei rischi, come limitarne l’impiego fino ad eliminarli.
La digitalizzazione fornisce un notevole passo avanti verso un PM sempre più sostenibile, dalla gestione al monitoraggio, al controllo continuo da remoto dei dispositivi, sono tutte fasi del PM che possono avvantaggiarsi molto della digitalizzazione. Un piano di PM basato su tecnologie digitali consente una più precoce individuazione degli infestanti, una maggiore prontezza di trattamento, una costante verifica di efficacia e una tracciatura continua dei risultati.
Prima della stesura di un piano di PM è necessaria un'ispezione accurata del sito volta ad effettuare un'analisi dei pericoli e una valutazione dei rischi specifici, inoltre dovranno essere richieste, ove applicabili, le esigenze del cliente. È importante che l’analisi venga condivisa tra il fornitore professionale del servizio e il cliente.
Nella valutazione del rischio la probabilità e gravità relative al rischio di infestazione vanno analizzate per ogni posizione dell’intero sito. La valutazione dovrà iniziare dalle aree esterne e interessare ogni reparto/locale del sito prendendo in considerazione ogni potenziale infestante.
Sintesi tratta da “IFS Pest Control Guideline version 2”, scaricabile da: